Frodi e truffe con la carta di credito

Essere vittima di una truffa e ritrovarsi con il conto corrente in rosso. È l’incubo peggiore di molti utenti di carte di credito, che tremano al solo pensiero di vedersi sottrarre i dati personali da qualche inafferrabile malintenzionato. La nuova era digitale ha portato con sé inediti timori di furti tecnologici; il termine “clonazione” è uscito dal campo delle biotecnologie per riferirsi alla copia illegale di carte di credito regolarmente emesse, e parole come “phishing” e “hacking” sono entrate a far parte del linguaggio comune.

Quali sono, dunque, i casi più diffusi di frodi e truffe con carte di credito? La più comune non ha a che fare con il web, ma si basa piuttosto sull’utilizzo di apparecchiature ottiche. In questo caso i ladri di dati montano sui bancomat, sui distributori automatici o anche all’interno dei negozi degli skimmer (vale a dire, dei lettori di bande magnetiche) che registrano le informazioni contenute nella carta di credito del cliente. Una piccola telecamera nascosta completa l’opera, riprendendo l’ignaro utente mentre digita il proprio codice di sicurezza. Le frodi con carta di credito prevedono in alcuni casi la fabbricazione casalinga di duplicati, che vengono poi venduti sul mercato nero per cifre rilevanti; soltanto di rado, infatti, i falsificatori utilizzano in prima persona le carte così clonate.

Le truffe con carta di credito su internet sono forse meno insidiose, ma di certo altrettanto pericolose. Se da un lato i navigatori più smaliziati non avranno difficoltà a riconoscerle e starne alla larga, è pur vero che nel mare del web i siti e le e-mail di phishing possono contare sulla legge dei grandi numeri. Queste “esche” digitali, infatti, vengono inviate contemporaneamente a decine di migliaia di caselle di posta elettronica, prendendo generalmente la forma di richieste fasulle da parte di banche o società ben note che chiederebbero al destinatario di confermare la sua identità inserendo i dati della carta di credito.